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The Belle Of Amherst
Anais



01. Bind Me
02. Slant Of Light
03. My Letter To The World
04. Little Rose
05. Of Bronze And Blaze
06. I Heard A Fly
07. Heart


°M°084 – 12/22


Anaïs – "The Belle of Amherst" – 2023 by VICEVERSA RECORDS

https://www.youtube.com/watch?v=qqC7inoTc0E 

 

Le poesie di Emily Dickinson e gli Anaïs, un connubio che dura dagli anni Novanta.
Il progetto di dedicare un intero disco, musicando le opere della poetessa statunitense, vede invece la luce nel 2020, quando esce su 1Q84Tapes l’album “Emily Dickinson (because I could not stop for Death)”, distribuito e promosso sulle piattaforme digitali dalla Viceversa Records.
Oltre al riscontro inatteso del supporto fisico, oggetto di due ristampe e confermato dall’eco suscitata sui social network e dagli stream, il successo si materializza con la scelta da parte del Museo Emily Dickinson ad Amherst – sito nella casa natale dell’autrice delle oltre 1700 poesie ritrovate perlopiù postume – di utilizzare il video di “I am Nobody” per aprire il webinar celebrativo dei 190 anni dalla nascita della poetessa.
Il successo dell’idea in generale porta alla collaborazione con artisti vari da tutto il mondo che realizzano oggetti a tema Emily Dickinson: videoart, collage, borse e t-shirt, che veicolano un messaggio importante, ovvero il racconto semplice ed immediato con una società complessa come quella dell’America di metà Milleottocento, di una donna realmente fuori dagli schemi.
Nel 2022, la band, diventata un trio, prosegue il progetto con “The Belle of Amherst”, musicando sette poesie (più una traccia nascosta) della poetessa che continua ad attrarre interesse coi suoi scritti misteriosi e immediati al tempo stesso.
Si è partiti questa volta dalla composizione in studio della struttura dei pezzi, una scrittura corale di chitarra, cajon e voce, su cui si è innestata la melodia volta a incorniciare la metrica delle poesie prescelte, tra le migliaia che Emily Dickinson ha creato.
Il disco vira su suggestioni shoegaze (Bind me), lavorando perlopiù in chiave semi acustica, per toccare le corde più profonde dell’ascoltatore e enfatizzare musicalmente l’attualità del messaggio universale della poetessa. 

Testi: Emily Dickinson
Musiche: Anaïs

Hanno suonato:
Francesca Pongiluppi: voce, cori, glockenspiel
Mauro Ghirlanda: chitarre
Guido Zanone: cajon, percussioni
Ludo Fish: fischi, cori & rumori
Matteo Casari: tastiere
Mattia Cominotto: chitarre, elettronica

Produzione artistica: Anaïs e Mattia Cominotto
Registrato, mixato e masterizzato da: Mattia Cominotto presso Greenfog Studio – GE
Edizioni: Viceversa Records

 


Reviews

La band genovese prosegue nel suo suggestivo, elegante, raffinato, colto progetto in cui la poesia di Emily Dickinson viene musicata con diverse e altrettanto intense e mirate scelte sonore. Il contesto musicale guarda a Velvet Underground, Opal/Mazzy Star, non disdegna nell’iniziale “Bind me” suggestioni shoegaze, lavora in chiave prevalentemente semi acustica, accarezza malinconicamente l’anima. Un lavoro di primissima qualità.” Antonio Bacciocchi – Radiocoop.it

Intervista e live in radio su Il Podista – GoodMorningGenova

Il video di Bind me nasce dalla volontà di cementare la collaborazione tra la band genovese e l’artista dei collage Nepo (Filippo Quaranta) a un nuovo e più sofisticato livello, provando ad animare le composizioni, ricche di rimandi vintage, e inserendo le immagini dei musicisti mentre eseguono il brano.
La natura materica dei collage, sottolineata da strappi e tagli fisici, viene sostenuta dai frame delle riprese video del trio che, estrapolate, stampate e passate singolarmente nella risograph dello studio grafico, ottengono la stessa grana, tipica della stampa su carta, dello sfondo.
Fotogramma dopo fotogramma la musica diventa un tutt’uno con le immagini, nell’incedere rock della traccia.
” Anteprima video esclusiva su Piùomenopop

**** La grandezza dei classici, ha detto qualcuno, è nel saper abitare il loro presente, che per noi è passato, il nostro, ed infine nel dare indizi di futuro. La poetessa appartata Emily Dickinson ne è un buon esempio: e gli Anaïs (attivi da tanti anni con nomi diversi) che usano con delicatezza e amore i suoi testi in questo ep ne declinano la poesia senza tempo in dream pop pregno di stupore, levità psichedeliche, occasionali piccole impennate elettriche indie. Il gioco di arpeggi supporta la voce fatata di Francesca Pongiluppi, e tutto torna.” Guido Festinese – Il Manifesto