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floriano liguoro
voto: 3,5/5
la genovese marsiglia records quando sceglie i suoi gruppi lo fa con lo scopo di cercare qualcosa di interessante. ascoltando i comastereo è evidente che è riuscita in pieno nel suo intento. “i can programme my self whenever i want to” è una suite di venti minuti che percorrono la strada già battuta in passato dagli isis. ci troviamo quindi all’interno di ambienti eterei e dilatati con riff lisegici ed alcuni impianti di elettronica. la particolarità del lavoro non è solo legata al fatto che la band produce un post rock molto personale, evitando di clonare altre band, ma anche alla provenienza del progetto. eh si, perchè i comastereo provengono dalla slovenia. non si può che dare von voto positivo ad un disco è più che valido. l’ascolto è vivamente consigliato, soprattutto a chi è abituato a questo tipo di sonorità.

guide dada – musica progressive
http://guide.dada.net/musica_progressive
gaetano menna
8/03/07
quando tornano ad operare etichette (mini label) come marsiglia records di matteo casari, in un crogiuolo come genova, non si può che essere contenti. marsiglia records marcia al ritmo di un ep al mese con tre nuove uscite 2007 tutte interessanti che scavano nel magma genovese ma non solo. l’ultima uscita, di marzo2007, è quella di “coma stereo” con l’ep “i can programme myself whenever i want to”. la band viene dalla slovenia e unisce metallo e spiritualità, proponendo una suite di venti minuti in cui citano i vecchi film di fantascienza anni 70, at the drive-in, yage, tangerine dream, sonic youth… encomiabile che il materiale sia liberamente scaricabile. l’underground diventa netground, esce dai sotterranei…

velvet goldmine
http://velvetgoldmine.iobloggo.com/
hank
19/03/07
dalla slovenia tomaz kurez e compagni ci credono fortemente, pescando nel mare torbido dei mogwai e dei godspeed your black emperor; adorano gruppi diversi tra loro (per genere ed ispirazione) ed amano i film di fantascenza anni 70. mi sembra giusto che anche nell’europa dell’est ci si aggrappi a delle montagne russe rockeggianti. partendo dall’intro acustico e sfociando in irruenze elettriche con aggiunte elettroniche ed alcuni rimasugli industrial, i coma stereo (bel nome per un gruppo!?) sfornano una suite di venti minuti (“i can programme myself whenever i want to”), che si poteva tranquillamente spezzare in 3 o 4 tracce diverse. tutto sommato si lasciano ascoltare con piacere.

music club
http://www.musicclub.it
ian della casa
05/04/07
i comastereo sono di maribor, slovenia e si presentano alla nostra attenzione con un solo brano lungo venti minuti e rotti. il disco si intitola i can program myself whenever i want ed è davvero una miscellanea originale di math e post rock. definizioni che in quanto tali dicono poco o nulla sul valore della musica del quartetto balcanico, ma forse basterà sottolineare che in un brano come questo il tempo sembra disintegrarsi per lasciare spazio ad una dimensione multiforme creata dalle atmosfere assai suggestive generate dal sound della band. se con gli appaloosa avete sperimentato la carica allucinatoria, viscerale e devastante di uno stomaco prometeico sotto lsd che viene divorato dagli avvoltoi e con i morkobot vi siete persi nelle fantasie interstellari del getal, con i comastereo scoprirete il rock’n’roll come artefatto spiritual-cosmico.

rocklab
http://www.rocklab.it
daniele guasco
15/04/07
non saranno innovativi, non daranno nuovo lustro al post-rock inteso come canzoni strumentali lunghissime, ma i coma stereo riescono a comporre una musica veramente affascinante. il loro punto di forza sta sicuramente nella capacità espressiva, nella personalità che riescono ad infondere nelle loro note. ‘i can programme myself whenever i want to’ è composto da un’unica canzone da venti minuti che ricorda un po’ i soliti gruppi post-rock (non devo dire quali vero?) ma riesce a catturare l’attenzione, a piacere, a deliziare, particolarmente grazie alla costruzione del brano, sempre pronto a cambiare rotta nelle tre parti in cui è possibile dividerlo: le prime due molto classiche, tra arpeggi ed esplosioni sonore; l’ultima più psichedelica, come un saluto pinkfloydiano, il tutto collegato da intermezzi rumoreggianti. con questi venti minuti di canzone questi ragazzi sloveni fanno sentire la loro voce, che va oltre ai generi e alle note per entrare nell’ascoltatore.

komakino
http://www.inkoma.com
paolo miceli
15/04/07
una suite lunga oltre 20min, come una estasi guardando il mare che muta in tempesta, – vi ritroverete in mare aperto, è notte, una fredda notte buia, e riuscirete solo a sentire le onde e il vento che si spezzano, alternati a rallentamenti da ipnosi lisergica. i coma stereo sono sloveni, e questo singolo debutto è uscito sulla genovese indie marsiglia rec; – gli explosions in the sky e godspeed you! black emperor non sono lontani, – ci sono cariche di percussioni sapientemente dosate, estro da effetto delay, e gentili arpeggi di chitarra che volitano circolari nella malinconia in esplosioni spirituali. – una brillante introduzione al sound dei coma stereo, – ora, sarebbe ottimo se il successivo singolo/disco segnasse una definitiva differenza all’interno dell’inflazionata scena post-rock (cinematica inclusa).

ondalternativa

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alessandra
04/05/07
2.5/5
di origine slovena, i coma stereo si presentano al pubblico con il primo singolo “i can programme my self whenever i want to”, uscito sotto la nostrana marsiglia records. si parte con l’intro acustico e si continua per i successivi venti minuti a navigare in acque calme, trasparenti. un post-rock che risente soprattutto dell’influenza dei mogway, ma anche degli explosions in the sky e godspeed you! black emperor. la traccia, della durata di circa venti minuti, è suddivisibile in tre parti. le prime due che rimbalzano tra arpeggi e esplosioni di chitarra e batteria, mentre l’ultima si lascia prendere la mano andando a dar vita ad atmosfere visionarie e psichedeliche. un inizio niente male per una band emergente ma troppo poco per poter capire davvero con chi abbiamo a che fare.venti minuti e una canzone non bastano, perciò ci aspettiamo un lavoro di più ampio raggio che possa confermare (o anche smentire) la buona impressione. ci salutiamo quindi nell’attesa e con l’augurio di una prossima registrazione.

musicaoltranza
http://www.musicaoltranza.net
matteo trifirò
04/05/07
iniziano la loro personale avventura discografica con un brano solo di 20 minuti questi comastereo, quartetto proveniente da maribor, slovenia, che debutta sulla lunga distanza grazie all’etichetta nostrana marsiglia records. in questi 20 minuti, quindi, avrete modo di ripercorrere le migliori sensazioi provate grazie ai grandi album rock, indie e post-rock, suggestioni rubate a the good machine, mogwai, ai nostri camera 237 e i tanti che negli anni hanno portato il genere ad essere tra i più amati e seguiti in ambito alternative. un album/traccia quindi non troppo originale, ma molto, molto sentito; capace di trasmettere quiete e tranquillità, allo stesso modo in cui può circondarti da buio, tenebre e malinconia, in cui a sprazzi di luce si alternano claustrofobici momenti sonici senza inizio ne fine, ad eterre melodie, distorsioni e crescendo più acidi ed aggressivi.

audiodrome
http://www.audiodrome.it
giampaolo cristofaro
21/05/07
3/5
dall’attivissima marsiglia records, un ep/cdr ad opera di un promettente gruppo sloveno di maribor. tomaz kurez (voci, chitarra, synth), domen repnik (batteria, synth), saso stamatovski (vocoder, chitarra, synth) e marko sirec (basso, chitarra, synth), mettono su una traccia di minuti 20:18 nei quali appare evidente l’ispirazione post-rock/post-core. possono ricordare facilmente gruppi come isis, mogwai, the mars volta (se si lasciassero andare a sfuriate rock più sostenute) o addirittura i tangerine dream più ispirati, per via delle coltri di synth che abbelliscono ulteriormente questa riuscitissima traccia dal canovaccio alternanza pieni/vuoti ripreso con bravura e mestiere. ottimi suoni e ottime doti musicali emergono quindi prepotentemente, anche se solo una canzone non permette di sbilanciarsi più di tanto sul loro futuro. certo, se il presente è questo i nostri tre euro li possiamo pure puntare, ma per adesso l’appetito rimane stuzzicato ma non saziato.